Dopo una diagnosi di cancro al seno posso ottenere l'esenzione dal ticket sanitario?
Hai il diritto a non pagare il ticket in tutte le prestazioni sanitarie correlate, direttamente o indirettamente, alla tua malattia. L’esenzione riguarda, ad esempio, tutte le prestazioni diagnostiche e terapeutiche necessarie durante la fase di malattia, ma continua anche per tutto il periodo di follow up, vale a dire l'insieme delle visite e degli esami di controllo che si devono eseguire nel tempo (per il tumore al seno il follow up ha una durata illimitata).
Questa esenzione va estesa anche a disturbi che possono essere attribuibili a sospette metastasi (ad esempio dolori all'anca o alla schiena ecc.) o alle particolari terapie effettuate.
Come si ottiene l'esenzione?
Presentando agli sportelli CUP dell'Azienda USL di residenza un certificato rilasciato dal medico specialista oncologo, appartenente alla struttura pubblica o a una struttura convenzionata, che attesti la patologia (inclusa nell'elenco allegato al regolamento di riferimento D.M. 28 maggio 1999 n.329 - D.M. 18 maggio 2001 n.279 e successive modifiche).
Ai fini del riconoscimento dell'esenzione sono validi anche i seguenti documenti:
- copia della cartella clinica rilasciata da una struttura pubblica
- copia del verbale di invalidità
- copia della cartella clinica rilasciata da una struttura privata accreditata, previa valutazione del medico del distretto sanitario dell'Azienda USL di residenza
- certificazioni rilasciate da istituzioni sanitarie pubbliche dei paesi appartenenti all'Unione Europea
Dopo aver valutato la documentazione l’AUSL assegna il codice identificativo 048 con l'indicazione del periodo di validità dell'esenzione.
È importante controllare la data di scadenza per poterla rinnovare in tempo mantenendo validi i propri diritti.
Dopo una mastectomia posso ottenere una protesi mobile?
Insieme al tuo medico oncologo e al tuo medico chirurgo puoi decidere se procedere alla ricostruzione del seno o applicare una protesi mobile: in questa seconda ipotesi, puoi ottenere gratuitamente la protesi adatta per te.
Come si ottiene la protesi?
Presentando a una sanitaria convenzionata la prescrizione del medico oncologo o chirurgo specialista appartenente a una struttura pubblica o convenzionata. La sanitaria provvede a rilasciare un preventivo di spesa che dovrà essere consegnato all'ufficio protesica degli sportelli amministrativi dell’AUSL per l'autorizzazione. Ottenuta l'autorizzazione, sarà possibile procedere alla prova della protesi. Dopo alcuni giorni - generalmente non oltre 10 - si torna dal medico richiedente per il collaudo, che consiste nella compilazione di un modulo predisposto e timbrato. Infine, si dovrà riportare la pratica dall'esercizio commerciale per concludere il procedimento.
Ricorda!
Ogni tre anni hai il diritto a una nuova protesi, ripetendo la procedura sopra descritta. È prevista inoltre l'eventualità che tu possa rompere o perdere la protesi perciò poi ottenerne una nuova anche prima dei tre anni, ma una sola volta in tutto l'arco della vita.
La parrucca è detraibile?
Con risoluzione n. 9/E del 16 febbraio 2010, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che la parrucca può rientrare nelle spese detraibili, a condizione che rispetti i principi contenuti nel decreto legislativo 46/1997.Dopo l'intervento di carcinoma mammario posso presentare richiesta di invalidità civile?
Certo, a partire dal 1° gennaio 2010 le domande per il riconoscimento dell'invalidità civile devono essere presentate all'INPS online tramite il sito www.inps.it.
Quali le fasi da seguire?
Richiesta del certificato medico di riconoscimento della condizione di disabilità.
Tale certificato dovrà essere redatto a cura di un medico abilitato alla compilazione telematica, di norma il proprio medico curante, e trasmesso attraverso le procedure definite dall'INPS. Il medico consegna copia firmata cartacea di tale certificazione che è corredata da un apposito codice.
Inoltro della domanda di visita all'INPS tramite un patronato sindacale o attraverso il sito internet www.inps.it.
Tale domanda dà diritto all'assegnazione di un codice di identificazione personale (codice PIN) che si potrà utilizzare sia per presentare la domanda sia successivamente per verificare lo stato della propria richiesta.
Nella domanda andrà indicato anche il codice riportato nella certificazione medica precedentemente acquisita per permettere l'abbinamento dei due documenti.
Importante!
Il certificato ha una validità di 90 giorni dalla data di rilascio pertanto il cittadino ha 90 giorni per presentare la domanda!
Trattandosi di procedure complicate in caso di necessità puoi rivolgerti al patronato in cui si hai presentata la domanda, all'ufficio Informa Sociale del Comune di Piacenza oppure alla Medicina Legale dell'Azienda USL di Piacenza. Inoltre, se viene riconosciuto un grado di invalidità superiore a 2/3, devi recarti agli sportelli CUP della tua Azienda USL di riferimento per far registrare il codice relativo, portando con te il verbale INPS.
Cosa devo fare al momento del rientro al lavoro?
Se sei dipendente e l'assenza si è prolungata per oltre 60 giorni, devi essere vista dal medico competente, il quale in base alle condizioni di salute può prescrivere limitazioni allo svolgimento dell'attività lavorativa.
Nel caso l'assenza dal lavoro sia stata inferiore a 60 giorni puoi richiedere la visita del medico competente segnalando la variazione delle tue condizioni di salute.
Il riconoscimento della condizione di invalidità - che assuma particolare gravità ai sensi della legge 104/92 - comporta il diritto di essere trasferito a una sede di lavoro più vicina all'abitazione oppure di non essere spostato a un'altra più lontana anche in caso di accorpamenti o riorganizzazioni aziendali.
La dipendente del settore pubblico o privato affetta da patologia oncologica che comporti una ridotta capacità lavorativa, anche a causa degli effetti invalidanti di terapie salvavita, accertata da una commissione medica istituita presso l'Azienda USL di competenza, ha diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale di tipo verticale o orizzontale. Lo stesso diritto si ha in caso di richiesta di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo parziale a tempo pieno.
Se la patologia oncologica riguarda il coniuge o i figli o i genitori del lavoratore o della lavoratrice, con necessità di assistenza continua in quanto non in grado di svolgere le attività quotidiane, è riconosciuta la priorità della trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale.