FAQ

1Quale impatto e/o limitazione avrà il tumore nella mia vita di tutti i giorni?
Questo dipende in gran parte dal tipo di cure alle quali dovrai sottoporti. Se affronterai un intervento, devi considerare che si tratta di un evento stressante per il tuo fisico, e può darsi che ti serva un po’ di tempo per ristabilirti. Se sarai sottoposta a chemioterapia, è possibile che l’azione tossica dei farmaci provochi effetti indesiderati (perdita dei capelli, nausea, ecc.). In merito a questo, è importante parlarne con il proprio medico prima di iniziare il trattamento, per poter affrontare meglio gli eventuali problemi che insorgeranno, piuttosto che affidarsi al sentito dire, al passaparola, che a volte può creare aspettative sbagliate, anche perché lo stesso tipo di trattamento può risultare più difficile da sopportare per una persona e meglio tollerato da un'altra.
2Potrò continuare a lavorare? Potrò fare viaggi?
Ci sono donne che continuano a lavorare o a viaggiare anche tra un ciclo di chemioterapia e l’altro, e altre che preferiscono ritagliarsi uno spazio di intimità. Questo dipende anche molto da come vengono tollerati gli effetti collaterali, ma in linea di massima non c’è nessuna controindicazione.
3Cosa mi accadrà con la chemioterapia?
Sintomi indesiderati possono essere causati dall'azione tossica che la chemioterapia esercita anche su alcune cellule sane. Le più colpite sono quelle che si riproducono, da questo deriva per esempio la perdita dei capelli, o le cellule del sangue (globuli rossi, bianchi e piastrine), cosa che può provocare in alcuni casi deficit del sistema immunitario, anemia e diminuzione della coagulabilità del sangue. È importante in questa fase anche monitorare le funzionalità di fegato, rene e cuore. La comparsa di nausea e vomito è frequente, e spesso si accompagna a un senso di malessere diffuso.
Occorre però considerare che in realtà la chemioterapia non è una terapia unica, uguale per tutti, al contrario esistono diversi farmaci che possono essere associati tra loro con dosaggi e durata differenti, pertanto gli effetti collaterali possono variare da caso a caso. Come sempre, è importante parlarne con il proprio medico prima di iniziare il trattamento, in modo da poterlo affrontare con la giusta consapevolezza.
4Sarò in grado di comunicare la mia diagnosi ai miei figli?
Comunicare di avere un tumore ai propri figli, bambini o adolescenti, è uno dei compiti più delicati e complessi per una mamma. Alcune scelgono addirittura di non farlo, tenendo per sé il peso della situazione e anzi aggiungendo a questo il dover creare una sorta di realtà parallela ad uso dei parenti, e rimanendone schiacciate. I bambini e i ragazzi, al contrario, hanno bisogno di sapere, con le dovute modalità, quello che succede in famiglia: i figli percepiscono i segnali di cambiamento anche se non lo manifestano, e sono attenti ai vari segnali che circolano in casa, il "non dire" può creare disagi e timori anche peggiori. La strada da seguire è quella di una comunicazione chiara e trasparente, anche se non necessariamente tecnica e dettagliata. Occorre ritagliarsi degli spazi di dialogo per parlare con sincerità delle proprie emozioni e di quello che succede: in questo modo i figli si sentiranno davvero parte di una famiglia. Scegliere le parole giuste e farlo con gradualità può non essere semplice: per questo motivo è sempre a disposizione il nostro supporto psicologico, che ti aiuterà a trovare il modo giusto per affrontare l'argomento.
5Come cambierà il mio fisico dopo l'operazione? Saprò accettare una protesi nel mio corpo?
Dal punto di vista emotivo, l’asportazione parziale o totale della mammella è forse la conseguenza più traumatica dell'intervento al seno. La paura di sentirsi diversa, di non piacersi e non piacere più, di vedersi privata di un simbolo importante della propria femminilità: per alcune donne la mastectomia può essere talvolta più dura da sopportare della malattia stessa. Per altre invece l'intervento viene vissuto diversamente, e la cicatrice diventa quasi motivo di forza e orgoglio. Ovviamente non esiste un modo giusto o uno sbagliato di vivere questa esperienza, conta solo qual è il tuo: prima di prendere una decisione, devi valutare, con serenità ed eventualmente con il nostro supporto psicologico, qual è il tuo approccio e che importanza riveste per te.
6Dopo la diagnosi di tumore, ho ricevuto mille consigli diversi: come devo comportarmi?
Spesso ci si affida al consiglio di amici e parenti, al sentito dire, al passaparola, ma occorre considerare che ogni tumore è un caso a sé, e quella che può essere una soluzione ottimale per una persona, può invece rivelarsi sbagliata per un’altra.
Il nostro consiglio è di rivolgerti alla Breast Unit più vicina a dove vivi: troverai un team di specialisti dedicati, che operano secondo i più alti standard europei, senza dover personalmente andare alla ricerca di chirurgo, oncologo e di tutte le altre figure che il percorso richiede. Al suo interno troverai anche il supporto psicologico, l’aiuto di una nutrizionista, gruppi di auto-mutuo aiuto, e sarai seguita da un’infermiera dedicata (case manager) che si farà carico di tutto il tuo percorso di cura. La vicinanza geografica ti risparmierà inoltre l'ulteriore stress di dover viaggiare o, peggio, rimanere lontana da casa e dai tuoi cari.